Uncategorized Perché gli annunci Google – ed i video pubblicitari di Youtube – stanno diventando sempre più costosi?

Google offre diversi servizi gratuiti: il motore di ricerca stesso, i video su Youtube, il servizio di posta elettronica Gmail, lo spazio di archiviazione e l’editing di documenti tramite Google Docs, e così via. Ma se non devi pagarli, non sei un cliente, sei il prodotto che è venduto. Grazie a questi servizi gratuiti, Google conosce una quantità incredibile di cose sui suoi utilizzatori, e queste informazioni valgono oro per le imprese che desiderano rispondere ai bisogni specifici di questi utenti. Ecco perché Google deve la parte del leone dei suoi profitti a Google Ads. In realtà, Google è prima di tutto un rivenditore di spazi pubblicitari online. Ecco perché gli annunci Google assomigliano sempre di più a dei risultati di ricerca ordinari.

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C’erano due argomenti forti a favore dell’utilizzo di Google Ads:

  • Si raggiunge un gruppo target specifico e si può fare della pubblicità in maniera estremamente mirata, e
  • Gli annunci Google sono molto meno cari della pubblicità tradizionale.

La prima è sempre valida, ma la seconda lo sta diventando sempre meno: Gli annunci Google sono diventati progressivamente più cari. Qual è la ragione? Qui sotto, mettiamo in evidenza 3 ragioni per le quali i costi d Google Ads non cessano di aumentare.

 

1. Gli inserzionisti stanno aumentando il costo degli annunci Google loro stessi facendo delle offerte per gli annunci.

Certo, puoi facilmente controllare il costo degli annunci Google fissando un budget massimo: una volta che questo budget è utilizzato, i tuoi annunci Google non appariranno più e non ci saranno più spese supplementari. Ma lasciando che gli inserzionisti facciano offerte l’uno contro l’altro, Google incoraggia il continuo aumento di costo di un annuncio: è allettante offrire giusto un po’ di più rispetto al diretto concorrente, dopo tutto, non si tratta che di qualche centesimo di differenza. Purtroppo, il tuo concorrente pensa esattamente la stessa cosa, e ci sono quindi forti probabilità di ritrovarsi in una spirale di offerte al rialzo.

2. Google preferisce non pagare tasse, o almeno il meno possibile. Se devono essere pagate delle tasse, Google le farà ricadere sui suoi clienti.

Google può essere un’impresa americana la cui sede è in California, ma utilizza volentieri le sue filiali straniere per massimizzare la propria evasione fiscale. La filiale europea di Google in Irlanda gioca un ruolo fondamentale in questo senso. L’Irlanda ha aliquote molto favorevoli e offre la possibilità di creare delle costruzioni che offrono ancora più vantaggi fiscali ( vedi “ Double Irish With a Dutch Sandwich “ per delle informazioni più complete anche se più complicate – https://www.investopedia.com/terms/d/double-irish-with-a-dutch-sandwich.asp).

Un certo numero di altri paesi europei hanno preso delle misure per imporre delle tasse a Google per le pubblicità Google che sono mirate al loro territorio. E, indovina un po’ ,

Dal 1° ottobre 2021, Google ha semplicemente trasferito queste tasse ai suoi clienti.

3. Google ha bisogno di benefici supplementari per pagare le ammende imposte dall’Unione europea in virtù della legislazione antitrust.

Nel 2010, la Commissione europea ha aperto un’inchiesta sulla violazione della concorrenza da parte di Google. Il motore di ricerca presenterebbe il suo proprio canale di vendita online Google Shopping in modo prominente nei risultati di ricerca ed imporrebbe una posizione più bassa ai concorrenti. Nel 2017, Google è stato riconosciuto colpevole e condannato a pagare un’ammenda di 2,42 miliardi di Euro. Questo importo corrisponde al 2,5% dei profitti del 2016. Briciole, in realtà, ma Google ha comunque fatto appello. Il motore di ricerca ha perduto questo appello nel novembre 2021. È possibile che Google impugni la decisione alla Corte di giustizia europea, ma sembra che la multa verrà finalmente riscossa.


Nel 2019, la Commissione europea ha condannato Google per aver escluso illegalmente i concorrenti di Google Adsense e gli argomenti correlati. L’ammenda questa volta ammonta a 1,49 miliardi di euro. La procedura d’appello è attualmente in corso.

Nel 2016, la Commissione europea ha aperto un’inchiesta sul comportamento anticoncorrenziale di Google in rapporto al sistema operativo Android sui dispositivi mobili e con il navigatore Google Chrome. Nel 2018, la CE ha imposto un’ammenda di 4,3 miliardi di euro a Google, per la quale la società ha fatto nuovamente appello.

Gli appelli non fanno altro che creare un ritardo, ma ci sono forti probabilità che Google debba pagare queste ammende. E non è necessario essere un chiaroveggente per comprendere a chi l’azienda trasferirà questa perdita.

Clicca qui per saperne di più sull’Unione europea vs Google.

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